Il partiti digitali by Paolo Gerbaudo;

Il partiti digitali by Paolo Gerbaudo;

autore:Paolo, Gerbaudo; [Gerbaudo, Paolo ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Contemporanea
ISBN: 9788815363329
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00


[22] Intervista a Guillaume Royer.

5.

La scomparsa del quadro di partito

Il thriller politico Assassinio al Comitato Centrale, opera del celebre scrittore Manuel Vázquez Montalbán [1981], si apre con l’assassinio del leader del Partito comunista spagnolo. Dopo un improvviso blackout durante una riunione di partito, i membri del Comitato centrale trovano il segretario accoltellato sul pavimento in un lago di sangue. In un romanzo incentrato sul partito digitale la scena sarebbe piuttosto diversa. A morire durante il blackout non è il leader, ma il resto del Comitato centrale. Quando la luce e la connessione wi-fi tornano nella stanza, solo il leader e una manciata di suoi leali sostenitori sono ancora vivi. Non è soltanto il Comitato centrale, principale simbolo della struttura organizzativa dei partiti leninisti, a cadere sotto la scure tecnologica e organizzativa della rivoluzione digitale. È l’intero sistema burocratico e organizzativo dei partiti politici tradizionali che viene consegnato alla pattumiera della storia per fare spazio a un nuovo «processo» di coordinamento; un processo che viene in buona parte spostato sui social media e sulle piattaforme partecipative dei nuovi partiti politici.

L’analisi della struttura organizzativa è fondamentale per comprendere i partiti e la loro democrazia interna. Ma che cosa intendiamo quando parliamo di «struttura»? Nel partito di massa quando si parlava di «struttura» non si trattava semplicemente di una metafora. Ci si riferiva a un apparato che non era solo sociale, ma anche fisico, fatto di uffici, sedi di sezioni, associazioni, scuole per lavoratori, biblioteche e gruppi di intrattenimento. Facendo ricorso alla famosa opposizione tra la «solida» società industriale e la «liquida» società contemporanea di Zygmunt Bauman [2000], si può dire che il partito di massa era una struttura monolitica, fatta di edifici occupati da funzionari, spesso impiegati del partito per tutta la loro vita lavorativa, che ne garantivano stabilità e sicurezza, mentre la struttura organizzativa dei partiti digitali non potrebbe essere più diversa, cioè volubile e mutevole.

Come si vedrà in questo capitolo esaminandone la pars destruens, il nuovo modello di organizzazione politica dei partiti digitali è molto diverso dai precedenti. L’organizzazione non si basa più su una struttura fissa e solida, ma su un sistema flessibile e malleabile, che si ispira alle leggi della cibernetica più che a quelle della fisica. Tanto che lo stesso uso della parola «struttura», con le sue connotazioni di stabilità e di meccanicità, per parlare delle dinamiche organizzative dei nuovi partiti, diventa discutibile. È vero infatti che gli attivisti dei nuovi partiti preferiscono ricorrere a metafore meno ingombranti, come «processo» o «impalcatura» [Falkvinge 2013, 278]. Il partito digitale sembra in qualche modo andare oltre l’idea di partito liquido, espressione usata a suo tempo da Walter Veltroni per descrivere l’evoluzione desiderata del Partito democratico, una volta scrollatesi di dosso le ultime vestigia della «macchina da guerra» ereditata dall’occhettiano Pds e, ancora prima, dal Pci. Si tratta, piuttosto, di un’organizzazione aeriforme, un’intelaiatura «gassosa», per usare la metafora di Jean-Luc Mélenchon a proposito della France Insoumise: un «partito nube», in quanto ricorda i cloud informatici in cui sono archiviati dati e servizi, un’organizzazione a cui si può in teoria accedere virtualmente da ogni luogo.



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